Il bambino tra fallimento parentale e affido extrafamiliare*
di Marco Mastella
Da dieci anni abbiamo organizzato, presso il Centro Psicoanalitico di Bologna, Cicli annuali di Seminari, per operatori dell’età evolutiva e operatori dell’età adulta; il titolo generale dei primi è stato “Genitori e figli in consultazione” e in molti lavori presentati si è sottolineata la ‘cultura del legame’ (Vallino, 2002), ovvero l’importanza primaria del legame affettivo dei figli con i genitori (e viceversa) per la loro crescita, fisica e psichica.
Molti lavori hanno sottolineato gli effetti del dolore mentale, della sofferenza psichica di uno o più membri della famiglia sui diversi componenti della famiglia stessa e in particolare da una generazione all’altra ( Roncarati, 2002), e l’importanza del recupero o sviluppo delle risorse residue dei genitori, anche attraverso ‘l’osservazione partecipata’ (Vallino), la consulenza protratta (Badoni,2002 ), il ‘lavoro combinato’, rispettivamente con genitori e figli, da parte di due psicoanalisti diversi, in parziale (ed esplicito) contatto tra loro (Mastella, Ruggiero, 1999a, 1999b; Mastella, 2002).
*Relazione per il convegno ”Il bambino tra fallimento parentale e affido extrafamiliare” a cura del Centro psicoanalitico di Bologna Glauco Carloni – Bologna, 16 febbraio 2008