L’impatto della legge “ex Cirielli” sul diritto minorile di Francesco Micela*
Una considerazione di fondo va fatta sul principio ispiratore della normativa introdotta dalla legge 5 dicembre 2005 n.251, che differenzia il trattamento degli imputati e dei condannati a seconda se siano recidivi o no.
La filosofia della legge è quella di dare un “giro di vite” nei confronti dei “professionisti del crimine”, nella convinzione che, per elevare il livello di sicurezza dei cittadini, il trattamento processuale e penitenziario debba tenere conto non solo del reato contestato o commesso, ma, sempre di più, della storia giudiziaria dell’imputato e del condannato, ritenuta rivelatrice della sua pericolosità sociale.
* Giudice presso il T.M. di Palermo, membro del Consiglio direttivo dell'AIMMF