Un nuovo Natale per Anna
“ Mi chiamo Anna e sono nata in una grande città del nostro paese tre anni fa.
Quando sono nata la mia mamma e il mio papà non sono stati contenti e non hanno potuto o voluto tenermi con loro. Io sono rimasta per tanti giorni in un ospedale e dopo alcuni mesi sono stata accolta in un istituto con tanti altri bambini. In quella casa non sono riuscita a provare la gioia di avere una mamma e un papà tutto per me, anche se le persone che mi stavano intorno cercavano di fare del loro meglio per non farmi sentire questa mancanza.
Da circa un anno un’altra mamma e un altro papà mi stavano cercando a tanti chilometri di distanza, e io non potevo certo immaginarlo! Avevano chiesto, attraverso tutti i tribunali per i minorenni d’Italia, dove mi ero nascosta. Finalmente questa richiesta arrivò a chi conosceva la mia storia, che si preoccupò subito di avvisare che io li stavo aspettando. Loro sarebbero partiti il giorno stesso, ma per legge erano previste alcune importanti formalità, prima che potessero venire a prendermi. Quando li ho visti per la prima volta ho sentito subito che sarebbero stati la mia famiglia e mi sono messa a giocare con loro come se da sempre avessi conosciuto la loro voce, la dolcezza del modo di fare, i loro sorrisi. La mamma e il papà avevano già cercato e trovato alcuni anni prima un altra bambina che adesso è la mia sorella maggiore. Spero di rimanere per sempre la loro figlia per poter donare tutto il mio amore, e dire “grazie” per aver voluto essere, con grande forza e determinazione, la mia mamma e il mio papà”.
Anna (nome immaginario) è una bambina sieropositiva per HIV nata da genitori tossicodipendenti ed entrambi sieropositivi, che è stata addotta da una coppia che già in passato aveva voluto dare il calore di una famiglia ad una bambina con la stessa malattia.
Alla data del dicembre 2003 il “Registro italiano per l’infezione da HIV in età pediatrica” segnala che sono 730 i bambini viventi, infetti da HIV su tutto il territorio nazionale.
Nella nostra provincia (Trento) sono cinque le coppie che hanno scelto di essere genitori adottivi di ben sette bambini, il cui destino aveva privato del diritto non solo alla salute, ma soprattutto all’amore di un padre e di una madre.
E’ doveroso sottolineare la particolare sensibilità dei giudici del Tribunale per i minorenni di Trento, che con la collaborazione degli altri Tribunali per i minorenni d’Italia, si impegnano nella ricerca di famiglie, sia per bambini HIV positivi, sia per bambini colpiti da gravi handicap psico-fisici.
Oggi i progressi della medicina garantiscono ad un bambino sieropositivo l’opportunità di una vita, sia in termini di durata che di qualità, migliori rispetto al passato, pur segnata ancora da pesanti discriminazioni.
Queste coppie che, con coraggio e determinazione, divengono famiglia per un bambino altrimenti costretto a crescere in una struttura di accoglienza, sono una testimonianza viva e concreta di amore, un amore che tutti noi dovremmo riscoprire ogni giorno, come dono da saperci offrire reciprocamente, non solo nei giorni delle feste di Natale.
Dott. Antonio Mazza – Medico, primario pediatria – Giudice onorario del T.M. di Trento